Per morire a se stessi
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Per conoscere la Madonna
Per creare in noi il vuoto di noi stessi, bisogna poi morire quotidianamente a se stessi, cioè bisogna rinunciare alle operazioni delle facoltà dell’anima ed ai sensi del corpo: bisogna vedere come se non si vedesse, sentire come sse non si udisse, intendere, servirsi delle cose del mondo, senza provare necessità, fare ciò che san Paolo chiamava “morire ogni giorno”.
“Se il chicco di frumento, gettato in terra non muore”, rimane terra e non produce alcun frutto utile. Se non moriamo a noi stessi, e se le devozioni nostre più sante non ci portano a questa necessaria e feconda morte, non daremo frutti che valgano.
Se non moriamo a noi stessi, le nostre devozioni resteranno sterili, le nostre fatiche di perfezionamento saranno guastate dall’ambizione e dal capriccio, e tutto ciò costringerà Iddio a rifiutare con disgusto i maggiori sacrifici e le migliori azioni che potremo compiere; alla morte ci troveremo le mani vuote di virtù e di meriti, non avremo una scintilla di quel puro amore che viene partecipato soltanto alle anime morte a se stesse e la cui vita è nascosta con Cristo in Dio.
San Luigi da Montfort
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