Per una chiesa scalza
Questo articolo è stato già letto1932 volte!
ERNESTO OLIVERO A MILANO
Un giovane di poco più di 20 anni e i suoi amici, la loro avventura che ha trasformato un arsenale di guerra in Arsenale della Pace, monastero metropolitano, casa impegnata 24 ore su 24 in opere di carità in ogni angolo del mondo. È l’esperienza del Sermig, Servizio missionario giovani, fondato nel 1964 a Torino da Ernesto Olivero. Mercoledì 15 giugno alle ore 20.45, Olivero sarà a Milano, nella Basilica di Sant’Ambrogio, per testimoniare in prima persona la forza di cambiamento che parte dai giovani.
La riflessione partirà dall’ultimo libro di Ernesto “Per una Chiesa scalza”, dedicato al metodo vissuto dal Sermig da quasi 50 anni. “Questo libro – spiega Olivero – nasce dal desiderio di uscire dal buio, perché la luce esiste. È il racconto della mia vita, di molti episodi che mi hanno segnato, ma mai spezzato, mi hanno fatto toccare il cielo con un dito, ma senza farmi perdere tra le nuvole. Che tu creda o no, che tu sia cristiano o di un’altra religione, sento che è possibile camminare insieme, perché una Chiesa scalza è sì patrimonio di Dio, ma anche di un’umanità che cerca”.
Ernesto Olivero, sposato, padre di tre figli, è nato nel 1940. Ex bancario, innamorato di Dio, è da sempre impegnato al fianco dei poveri e degli emarginati. Fondatore del Sermig, ha dato vita alla Fraternità della Speranza: monaci e monache, giovani e famiglie con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Dal 1983 la Fraternità della Speranza ha sede nel vecchio Arsenale Militare di Torino, ridenominato Arsenale della Pace, cui si è affiancato l’Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile e l’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania.
Gli Arsenali hanno realizzato 9.170.000 notti di ospitalità (con 1750 persone accolte in media al giorno) e 17.443.000 pasti distribuiti (2970 in media al giorno); 2800 azioni umanitarie in 89 Paesi; 20.010.000 ore di volontariato; 5530 tonnellate di medicinali, alimenti, vestiti e attrezzature inviate (equivalenti a 674 aerei da carico), 3700 allievi ai corsi di alfabetizzazione, restauro e musica; 10.760.000 presenze a incontri di preghiera, formazione o culturali; 143.000 amici e sostenitori; 5300 volontari.
Ernesto Olivero ha personalmente portato soccorso a popolazioni colpite da calamità naturali e ha personalmente accompagnato oltre 77 missioni di pace in Paesi in guerra quali Libano, Rwanda, Somalia, Iraq, ex Iugoslavia ecc. Tra le più significative, nel 2002, il contributo dato alla risoluzione dell’assedio della basilica della Natività di Betlemme, che gli è valso il premio “Uomo di Pace di Betlemme e Gerusalemme” assegnatogli dalla Custodia di Terra Santa.
Madre Teresa di Calcutta, Norberto Bobbio, Gianni Agnelli, il cardinale Carlo Maria Martini, il presidente del Libano Elias Hraoui e tante altre personalità hanno proposto la sua candidatura al Nobel per la pace.Ha scritto di lui lo scrittore Erri De Luca: “Bisogna essere visionari per vedere in uno senza fissa dimora una casa che l’aspetta e in una fabbrica di armi, un arsenale, intravedere il centro opposto, della pace. Ernesto è un visionario, però capace di sfondare il velo di cataratta che separa dalla realtà, dalla messa in pratica della visione. Pratica la nuova economia del dono che produce per dividendo la fraternità”.
Per informazioni:
Elena Gervasoni 339-5753986
Giacomo Favini 333-6003780
milano@amicisermigmilano.org
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.