Poesia – Il Rosario
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Il Rosario
Ti sogno, o dolcissima, col Figlio tra le braccia,
pietosa a me rivolger la luminosa faccia,
porgermi il tuo Rosario dai grani iridescenti
composto dal tuo pianto d’amor materno, ardenti.
Il ciel in te rinnovi straordinar portenti.
Orsù da morte rimuovi i corpi, i cuor, le menti
che vuoi riconciliare, Vergine santa e pia
ai miti e puri altari del culto tuo, o Maria!
Chi numerar si prende di questa tua preghiera,
del santo tuo Rosario, le glorie? E’ tarda sera…
La mistica corona di pace e di dolcezza
fa obliare del mondo l’insana e trista ebbrezza.
Il Rosario, o Vergine, mi fu luce e conforto;
nelle folte tenebre seppe scortarmi al porto,
porto arcano che al mondo mi toglie e ai suoi perigli,
sui cui sentieri crescon della purezza i gigli.
Ho con me il Rosario al fianco mentre il cuor è cinto
di idee candide che m’hanno al ciel avvinto.
Nel ripensarle l’occhio s’avviva e dentro l’alma,
stretta dal dubbio, o Vergin, ridiscende la calma.
Prego Maria ogni giorno, per i miei parenti,
per i miei benefattori unisco voti ardenti:
appagali o Vergine… ! Tu mi leggi nel cuore
sai per chi esso palpiti di grato e santo amore.
sai per chi esso palpiti di grato e santo amore.
II tuo mistico Rosario pace arcana infonde,
serenità, come del mare, placide l’onde.
All’aspre, dure lotte sia di ristoro e oblio
il pensier soave che l’alma riposi in Dio.
Oh! nell’ultimo attimo della fuggente vita,
fa che l’alma sia di Te fortemente invaghita
per venir, o Vergin, agli estremi giorni miei
a onorare Dio e Te, Mamma di Pompei.
Antonio Arpaia
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