Santi che si incontrano
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Un giorno arrivò a Mantova un giovane prete, Dottore dell’Ambrosiana di Milano, il quale, dopo aver celebrato la Santa Messa nella Basilica di sant’Andrea, chiese al sacrestano quando avrebbe potuto ossequiare il vescovo, Sua Eccellenza mons. Sarto, il futuro papa Pio X. «Vada in Episcopio — rispose il sacrestano —, salga due rampe di scale e arriverà in una grande sala. A sinistra vedrà una porta: bussi e troverà Sua Eccellenza.
Non c’è bisogno di farsi annunciare. Il nostro vescovo riceve senza cerimonie. Ma vada subito, perché più tardi troverà una tale folla di gente che dovrà attendere chissà quanto». Il giovane sacerdote segui le indicazioni; giunto alla porta che gli era stata indicata, bussò. «Avanti!», rispose dal di dentro una voce calma. Il prete lombardo entrò. Mons. Sarto si alzò dal suo tavolo, ricambiò i saluti, e premuroso gli domandò: «Deve ancora celebrare la Messa?». «No, l’ho celebrata ora». «Allora vorrà accettare una tazza di caffè!», disse il vescovo. «Oh! non si incomodi!».
«Aneliamo, andiamo…», soggiunse mons. Sarto e, uscendo dalla stanza, chiamò una delle sorelle. Ma nessuna rispose, perché le pie e buone sorelle erano ancora in Duomo. «Non importa!», esclamò il vescovo, ed invitò il giovane prete a seguirlo in cucina, dove, parlando del più e del meno, preparato con la massima semplicità il caffè, glielo offrì con il più amabile dei sorrisi.
Chi era quel giovane prete?… Era don Achille Ratti: il futuro papa Pio XI, il quale, a distanza di anni, si compiaceva di ricordare, ammirato, il grazioso episodio.
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