Satana è avido cacciatore di anime
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L’uomo creato da Dio innocente e santo, con la benedizione della fecondità: – Crescete e moltiplicatevi – caduto poi nel peccato, crebbe e si moltiplicò non per dominare la terra, ma si lasciò vincere da satana, e per esso dalla materia. Nel disegno divino doveva crescere e moltiplicarsi per sostituirsi agli angeli caduti, nel godimento dell’eterna felicità. Per questo Dio gli dette un precetto facilissimo ad osservarsi: la privazione di un frutto, tra i moltissimi e belli che erano nel Paradiso terrestre.
Creato libero, l’uomo doveva meritare l’eterna felicità con un merito personale, a sua stessa soddisfazione. Col prezzo pagato per la conquista dell’eterna felicità, essa diventava suo diritto e suo possesso, ne poteva fruire beandosi in Dio. Lo doveva riconoscere e glorificare con un atto di obbedienza, il cui compimento volontario diventava amore.
Satana relegato negli abissi della terra insieme con gli angeli ribelli, satana, che nel suo stupido orgoglio aveva preteso di sostituirsi a Dio, volle costituirsi oggetto di felicità, donatore di felicità, facendo cadere l’uomo nel peccato e concentrandolo nella materia. Per l’odio poi che egli ha contro Dio, che aveva creato l’uomo per la felicità, satana col peccato volle trarlo nell’infelicità. Col peccato lo ridusse in proprio dominio, gli impedì di occupare il suo posto e quello degli angeli che lo avevano seguito, e volle costituirlo in somma infelicità con l’eterna dannazione.
È questa, diremmo, la triste psicologia di satana, tuttora in atto, per cui prospera sulla terra; quelli che, peccando, lo seguono, li attrae nei turpi godimenti dell’impurità; li affascina concentrandoli tutti nella materia e li distacca da Dio. È questa la ragione vera, per la quale noi vediamo tante volte gli empi vincitori e prosperi sulla terra; è questa la ragione per cui satana è avido cacciatore di anime e, per trarne una sola a perdizione, giunge a farsene servo, millantatore di potenza e di benessere.
Satana, per far cadere l’uomo, pose come mediatrice del peccato la donna, e tentò Eva. Questa indusse Adamo a mangiare il frutto proibito, ed il genere umano fu trascinato tutto in rovina. “Crescete e moltiplicatevi”, aveva detto Dio ad Adamo e ad Eva, ma come fiori del Paradiso. Col peccato originale, il ceppo umano fu come un roveto infetto, crebbe e si moltiplicò come uno spineto avvelenato e pungente. Ancora una volta satana provocò, per mezzo della donna, la corruzione del genere umano, che crebbe tanto nei peccati, da attirare sulla terra lo sterminio del diluvio.
Don Dolindo Ruotolo
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