Shock in Belgio, eutanasia su un bambino, primo caso al mondo
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Non si conoscono né nome né età, di lui si sa che era in fase terminale e che i genitori lo hanno supportato in questa scelta, dopo aver fatto richiesta al medico curante, come previsto dalla legge di quel Paese, che non pone restrizioni di età, ma chiede appunto una forma di consenso da parte del minore.
Belgio e Paesi Bassi sono gli unici in Europa ad aver autorizzato l’eutanasia anche sui minori di 18 anni, nei Paesi Bassi però questo è valido solo per i neonati e per i maggiori di 12 anni. In Belgio forte è stata l’opposizione a questa legge, un crimine – l’hanno definita i vescovi – che apre la strada ad altri “attentati contro la vita”. In Italia si è aperto immediatamente un dibattito, che ha visto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Bagnasco, parlare di dolore ma anche di preoccupazione per quanto accaduto in Belgio.
“La vita è sacra è deve essere accolta sempre”, anche quando questo sembra essere un’impresa difficile, dolorosa, spiega il porporato in un’intervista all’ ANSA, ricordando anche i ripetuti appelli di Papa Francesco in questo senso. Critiche forti sono arrivate da associazioni come Scienza e Vita, che parla di adulti con licenza di uccidere.
Il no all’eutanasia, soprattutto per i minori, arriva anche dalla Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaaarti) che soprattutto indica come questione fondamentale la mancanza in Italia di attenzione al percorso di fine vita. Alberto Giannini, già responsabile del gruppo di studio sulla bioetica della Siaarti e responsabile della Terapia intensiva pediatrica del policlinico di Milano
Francesca Sabatinelli
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