Si vince la tentazione con la fortezza dello spirito
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Temendo Dio, l’anima si umilia al suo cospetto, e vince la superbia che s’inalbera contro di Lui. Espandendosi in Dio come figlia, lo riguarda come sommo bene, e vince l’avarizia che l’attrae disordinatamente ai beni della terra.
Elevandosi dalle cose terrene alle celesti, aborre i disordini della lussuria che la immergono nel più putrido fango delle cose terrene. Vince l’ira con la fortezza dello spirito.
Vince la gola gustando le cose celesti, e non costituisce come suo fine l’intemperante soddisfazione del mangiare e del bere.
Vince l’invidia considerando nel prossimo l’immagine di Dio, e amando in Lui l’effusione dei beni di natura e di grazia. Vince l’accidia, perché, conoscendo Dio, sente ardere il proprio cuore, e sente il bisogno di glorificarlo, di amarlo, di pregare e di conversare con Lui.
Don Dolindo Ruotolo
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