Suor Serafina da Capri
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Suor Serafina di Dio, da Capri, era una donna fragile ma dal carattere molto forte. Prudenza Pisa nacque a Napoli il 24 ottobre del 1621. Suo padre Colantonio era nativo di Capri. Prudenza, che amorevolmente veniva chiamata da bambina Tenza, visse il tempo della sua adolescenza tra le bellezze paesaggistiche dell’isola di Capri. Di questo periodo non conosciamo molto se non la sua devozione per le pratiche religiose.
All’età di 15 anni Tenza poté esprime per la prima volta le sue intenzioni più intime, quelle che serbava in cuore forse fin dall’infanzia e che poi l’avrebbero portata a decidere per tutta la vita il suo destino. Colantonio, il padre, vedendola pronta al matrimonio aveva preparato per lei il “buon partito” e le aveva prospettato il fatto nel rispetto della migliore tradizione dell’epoca. La risposta di Tenza non si fece attendere. Qualche giorno dopo si presentò dai genitori con i capelli tagliati e vestita con una tunica che le aveva dato un’amica.
Questo fu il primo gesto, il primo segno dal quale possiamo comprendere una buona parte del suo carattere. Decisa e forte rispose al padre con un gesto altrettanto inequivocabile. Indossando l’abito di religiosa, volle comunque comunicare alla famiglia e agli altri, la sua volontà nel voler restare nell’ambito della famiglia e nel voler abbracciare comunque la difficile strada. Si narra che questa decisione mandò su tutte le furie il padre e quasi certamente anche l’uomo al quale Prudenza era stata promessa.
Fu questo l’evento che indusse Colantonio a spedire la figlia presso dei facoltosi cugini a Napoli. Qui sicuramente i fasti della città e la vicinanza con gli agi di corte avrebbero distratto la giovane donna facendola ritornare a più saggi pensieri. Viveva a Capri ed esercitava qui la sua missione, Marcello Strina, parroco della città. Don Strina era fratello della madre di Prudenza e non aveva mai smesso di seguire da lontano la nipote nel cui cuore non si era mai spenta la fiamma dell’amore per la Chiesa.
Fu così che la giovane e fragile fanciulla ritornata a Capri si affidò allo zio che divenne così sua guida spirituale. Nel 1656 a Napoli scoppiò la peste che falcidiò migliaia di cittadini. La vita intera di questa terrà cambiò e l’orrido della morte aveva soppresso ogni entusiasmo e frenato tutte le iniziative. Nello stesso anno della peste morì Don Marcello, e Prudenza ebbe in consegna un progetto importantissimo. Il parroco infatti, per atto testamentario del 10 agosto 1656, affidò alla nipote il compito di costruire a Capri una casa dell’accoglienza di ragazze senza dote, né danaro, né titoli nobiliari. (Continua)
dott. Aniello Langella
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