Supremo appello
Questo articolo è stato già letto1215 volte!
“Sono rari i libri interamente positivi, che entusiasmano il lettore all’esperienza del bene, che è, occorre dirlo? la via stretta ed in salita: fatica e buona volontà sono indispensabili a percorrerla, ed eroica perseveranza per arrivare al traguardo. Si preferisce, anche ai nostri giorni, perché più facile, più attraente, l’esperienza del male, cioè della via larga e in discesa; la si crede anche la più comoda, e quasi la più conforme alla nostra natura Ad uno sguardo grossolano questa invitante via del male appare la preferita, la più affollata.
Gli è che i suoi viandanti fanno baccano, ebbri come sono di vino, e per di più litigiosi e prepotenti, ma d’accordo a mal fare, a cui s’incitano con urli sguaiati ed inverecondi… La benedetta via del bene è, in realtà, si meno frequentata, ed i suoi viandanti la percorrono, composti ed unanimi, come in pellegrinaggio, pregando e salmodiando, perché ogni passo è fatto, adjuvante gratia, volgendo in alto lo sguardo…
Per ritrarre, oggi, gli erranti dalla strada sbagliata, che per di più presenta il fondo modernamente asfaltato ed un’invitante segnaletica orizzontale, occorrono voci possenti e persuasive che rompano la sordità di tanti orecchi intronati da maligne idee inveterate. Ed ecco un libro di modeste dimensioni, ma di generose pretese, che alza la sua voce riservata, ma possente: Supremo appello, un libro che scuote le anime all’entusiasmo del bene… Ci accingiamo a spigolare qualche saggio, persuasi d’invogliare così alla lettura intera, tutta d’un fiato, di questo che pare un testamento spirituale in limine vitae.
… La parola a Gesù: « Io sono il Verbo. Se tutti mi ascoltassero, in pochi giorni salverei il mondo… Ah, se si conoscesse, se s’intendesse l’amore di un Dío, se ne avrebbe pietà! La mia passione si perpetua attraverso i secoli, e così le mie grazie, come al tempo della mia vita terrestre. Non mi sentite? Io sono con voi! Io sono tra voi! Se qualcuno stenta a conoscermi, apra il Vangelo il vostro Gesù di allora è il vostro Gesù di adesso, con qualcosa di più accorato … ».
« Io vi doso la sofferenza, come il medico dosa le medicine per gli ammalati », per stabilire l’ordine vero, duraturo, è necessario cominciare dall’uomo singolo! « Non un granello di più, ma neppure un granello di meno. Che ne sarebbe di voi, senza questa medicina provvidenziale della sofferenza! Ne avete bisogno tutti, perché tutti, più o meno, siete ammalati, tutti avete qualche male da curare o da prevenire … Siete tutti figli miei, dall’uno all’altro mare, non posso già fare gli interessi di un popolo solo, ma vengo ad affratellarvi nella carità, a togliere le vostre occasioni di contesa. Abbiate fede in me! Io ho vinto il mondo… »
Il modo di scuotere le anime all’entusiasmo del bene è lontano da ogni coercizione: « La carità ha questo di eccellente, che fa scoprire la verità: una persona caritatevole e bene avviata alla verità, un giorno o l’altro s’incontrerà con Me. La carità e la verità sono sorelle; chi è nella carità è perciò stesso nella verità, cioè netta via « vera », nella via che « deve » percorrere… » Alias, la già accennata via stretta ed in salita, ma diversa d’itinerario tracciato, appunto, per ciascun uomo.
Certamente non bisogna esagerare le difficoltà di questa via del bene, generando sgomento. Ascoltiamo ancora la solita voce del Supremo appello: « Vi affaticate molto e prendete poco. E’ l’eterno sbaglio! Io non domando che la buona volontà, questa sola han cantato gli angeli, insieme alla mia gloria. Ma voi siete terribilmente complicati, voi esigete più di Me stesso con voi stessi. Contentatevi della piccola buona volontà. Io amo i piccoli sforzi, le piccole cose. Per un bicchier d’acqua, dato in mio nome, vi ho promesso il paradiso… Datemi, dunque, l’unica cosa che vi domando: un po’ di buona volontà ».
S’incontrano osservazioni che, in un argomento così consumato, hanno il sapor fresco della novità: « Potrà più perdersi un’anima ch’io avrò guardata? I miei occhi sono salvatori, e San Pietro lo sa, lui che per primo ha sperimentato la potenza del mio sguardo ».
Vi sono accenti, confidenze, rammarichi che fanno quest’Appello veramente Supremo: « Tanti cuori son chiusi, tanti cuori scettici, tanto materialismo è in certe anime, tanta terra le ingombra, tanta ottusità spirituale le allontana da Me… ». Ma fate presto, figli miei, o sarà troppo tardi! ». E chiudiamo con l’ultimo lamento che passa ancora come un vento di tristezza su tutta l’umanità: « La terra langue, come se non vi fosse un Salvatore nei tarbenacoli, un Gesù a disposizione di tutti! E si pensa al mezzo di salvare il mondo, come se Io non ve lo avessi già offerto da secoli. Il mezzo sono Io, come sono il Principio e il Fine, Io il vostro Salvatore! ».
Lorenzo Bracaloni
Nihil obstat quoniam imprimatur
Casale Monferrato – Mons. Leandro Rota
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.