Testimoni di speranza – Rosario
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Sono Rosario, da un po’ di anni vivo in questa straordinaria famiglia e con gratitudine accolgo il dono di testimoniare ciò che la Comunità mi ha dato e continua a donarmi ogni giorno. Ho vissuto una gioventù caratterizzata dalla semplicità e dalla routine, tipiche di una famiglia fatta apposta per credere e sperare. Ma la mancanza di dialogo, di aiuto reciproco e soprattutto la mancanza di qualcuno da cui imparare a vivere e in cui avere fiducia, hanno generato come un’estraneità, un vuoto dentro di me e tanta amarezza che mi tormentava lungo le mie giornate. Tutto ciò che nasceva intorno a me sembrava destinato allo scacco.
Anche una relazione con una ragazza, nella quale avevo riposto e affidato tutti i miei desideri, è finita nel nulla dopo tanti anni insieme, alle soglie di un matrimonio nel quale avevamo creduto ma dal quale abbiamo raccolto soltanto le illusioni di tanti progetti nati dalla fantasia di chi vuole solo scappare dalla realtà. Ho poi capito che la nostra relazione, in fondo, non era basata su nessuna certezza ma solamente sui nostri limiti. Questi vuoti, questi fallimenti, questa impotenza riuscivano a placarsi solo con l’alcool e con una rabbia raccolta e nascosta per anni.
E iniziato così il mio peregrinare alla ricerca di un'”isola felice”. Ma, pian piano, questi “viaggi” si sono trasformati in incubi: ho iniziato a lavorare in locali notturni dove l’assenza di un divertimento sano e di moralità diventò in breve l’ossessione delle mie giornate. La scelta di vita dettata dal male nel corso degli anni ha preso il sopravvento ed ho assunto il ruolo di una persona infelice, che era diventata il proprio carnefice e il proprio prigioniero. Ho distrutto totalmente in me il desiderio della verità e della gioia. La solitudine è diventata compagna assoluta delle mie interminabili giornate, fatte di vuoto, di menzogna e di odio.
Le gioie del passato e i desideri di un futuro a cui dare speranza hanno assunto un colore stinto, nel quale tutto sembrava non avesse senso di essere vissuto. Prendevano sempre più corpo nuovi compromessi con il male. Tanta sporcizia ha iniziato a sommergere quei pochi affetti che ancora, con fatica e paura, erano riusciti ad essermi fedeli. Avevo ormai iniziato un cammino che mi avrebbe condotto alla disperazione.
Quando ormai la rassegnazione aveva vinto su tutto, per un disegno che nessuno avrebbe potuto immaginare, ho incontrato questa grande famiglia del Cenacolo. Ero a un bivio della vita dove la strada della dignità, della serenità e della risalita sembrava ormai impossibile per me. Ho vissuto l’inizio del mio cammino nella fraternità di Mariotto, nei pressi di Bari, con un’opprimente sensazione di apatia e rassegnazione, per la paura di un altro fallimento.
C’era stata tanta rabbia e tanta violenza nel mio passato, ed immaginare un futuro lontano dal male era per me difficile. La pazienza e l’affetto dei fratelli che ho incontrato mi ha avvolto, dando vita ad una luce e ad una speranza che credevo ormai di aver perso per sempre. Poi ci sono stati passaggi in altre fraternità e incontri a segnare con gioia il nuovo orizzonte della mia vita; nuove esperienze e piccole vittorie nel bene mi indicavano lastrada per raggiungere un nuovo obiettivo.
Un momento fondamentale del mio cammino è stato il tempo vissuto nella casa di Lourdes, che è stato per me un luogo di grazia che ha dato una svolta significativa al mio cammino. Ho scoperto il valore della verità e della misericordia, che ancora rifiutavo di far diventare parte integrante della mia vita. La perdita di mio padre ha ulteriormente aperto il mio sguardo sulla realtà. Troppo tardi ho capito di aver perso anche un amico, che nel silenzio e nel dolore si era sempre donato a me. Oggi è questo che da senso alle mie giornate: cercare di donare ciò che sono così come con spontaneità hanno fatto i fratelli di Lourdes in quel momento per me di prova e di difficoltà.
Oggi vivo nella fraternità di Envie, dove c’è la presenza di due famiglie che mi hanno fatto riscoprire, con pazienza ed esempio, il valore del rispetto, dell’amore pulito e dell’amicizia, sentimenti che per paura avevo abbandonato. Il dono più grande è la presenza dei loro bambini che, dopo l’iniziale momento di imbarazzo, mi fanno vivere la serenità e la gioia di una famiglia che non ho mai avuto. Adesso sono sereno e ricco di speranza. Ero un uomo che aveva passato gran parte della sua vita da solo.
L’incontro con la Comunità è stato per me la scoperta della passione per la vita: una realtà solare, piena di luce e di voglia di vivere, una famiglia che è riuscita a restituirmi l’affetto di chi si era allontanato da me, ormai ostile e chiuso a qualsiasi incontro. Ma soprattutto mi ha consegnato, con tanta fiducia e amore, le chiavi della mia vita e del mio cuore.
Rosario
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