Tutte le mani dei Cristiani sono mani atte e benedire
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Anche tu, cristiano, sei atto a benedire
Il potere di benedire che hanno i Sacerdoti fa parte del loro ufficio, in nome e per incarico della Chiesa ma anche i laici possono benedire in nome della loro fede nella Croce ed in nome di Gesù Cristo. Essi possono benedire come membri attivi dei Corpo mistico di Cristo (Battesimo), e come tempio dello Spirito Santo (Cresima). Ogni cristiano si segna con il segno di croce. Ogni volta che fanno un segno di croce sopra di sè, benedicono i loro propri pensieri, le loro parole e la loro volontà.
I cristiani possono benedire anche gli altri con un segno di croce. S. Francesco d’Assisi dava la sua benedizione, che divenne famosa, e fu scritta come un testamento autografo per i secoli futuri:
“Il Signore ti benedica e ti custodisca: ti mostri la sua faccia e abbia misericordia di te;
rivolga a te il suo volto e ti dia pace. Il Signore ti dia la sua santa benedizione”.
I genitori sono chiamati per primi a benedire. Nella S. Scrittura si legge: “La benedizione del padre consolida la case dei figli”. (Ecclesiastico 3,11).
Ciò che è benedetto dai genitori è benedetto da Dio. Inoltre la forza della benedizione dei genitori è parte integrante del mistero della loro missione creatrice. Essi collaborano con Dio alla creazione, ed hanno non solo la grande responsabilità della crescita fisica dei loro figli, ma anche di quella morale e spirituale. La benedizione dei genitori ha origine lontane nel mistero della missione sacerdotale. Infatti S. Paolo, nelle “Lettere agli Efesini” (5,31 – 32) dice: “L’uomo abbandonerà il padre e la madre sua, e starà unito a sua moglie” … “Questo sacramento è grande”. Uomo e donna vengono consacrati come padre e madre nel sacramento del matrimonio.
- Agostino dice che essi ricevono una forza sacerdotale che non verrà loro più tolta. Il potere e la forza di benedire fanno anche parte della dignità del posto che i genitori occupano come rappresentanti di Dio. Dio stesso sta dietro a loro. Egli conferma ed esaudisce i loro desideri, quando benedicono. La benedizione dei genitori è come il “sacramentale del focolare domestico”. Dal momento che la benedizione dei genitori è tanto importante, padre e madre devono benedire fin dal primo giorno, già quando la madre sente la nuova vita sotto il suo cuore. Pieni di fede e fiducia, essi devono benedire con l’acqua santa i loro figli, facendo un segno di croce e dicendo “Per l’intercessione di Maria, ti benedico, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”.
Nelle nostre famiglie cattoliche dovrebbe esserci questa regola
Genitori, benedite ogni giorno!
Una mamma disse: “Se il mio bambino si abitua già da piccolo a ricevere la benedizione dei genitori, arrivato a 14 anni gli sembrerà una cosa naturale farsi benedire dal papà e dalla mamma prima di andare a letto”. Perciò cari genitori, ogni giorno, sia alla mattina che alla sera, benedite i vostri figli. Benediteli in modo speciale il giorno della loro prima Comunione. Quando un vostro figlio parte, beneditelo e non dimenticatevi mai di benedire i vostri figli anche quando saranno lontani. “La benedizione dei genitori oltrepassa i monti e le valli, raggiunge i vostri figli ovunque si trovino”. Benediteli con l’acqua santa e con un segno di croce anche nel giorno del loro matrimonio, e specialmente nell’ora della loro morte. Questa ultima benedizione contiene tutte le altre benedizioni impartite durante tutta la vita, ed accompagna i vostri figli nel loro cammino qui sulla terra. Per questo motivo S. Cipriano disse: “Non abbandonate la vostra corona! Non mettete da parte la stola, voi che siete i Re ed i Sacerdoti della famiglia”.
Anche i nonni ed i bisnonni hanno la stessa facoltà di benedire i loro nipoti, così pure gli educatori e le educatrici, e anche i fidanzati ed i coniugi. I coniugi, per esempio, dovrebbero segnarsi a vicenda sulla fronte. Con questo atto si fortificano, sciolgono delle tensioni burrascose, padroneggiano le loro passioni focose, santificano il corpo e l’anima.
Un’eletta mamma anziana, fa questa commovente testimonianza: “Reverendo, io ho sempre cercato e chiesto di cuore la benedizione del Sacerdote, ma anch’io benedicevo giorno e notte, quando stavo lavorando o riposando, se avevo delle preoccupazioni o delle gioie, quando ridevo o piangevo. E lo facevo sempre in nome di Gesù! Alle volte la mia mano destra si muoveva, nelle situazioni difficili della vita, senza che io me ne accorgessi, e come di nascosto, unita alla “Sua mano”. Il segno di croce è sempre stata la mia arma e il mio aiuto. Anni fa rimasi vedova improvvisamente. Persi un ottimo marito, con cui avevo vissuto anni veramente felici. Rimasi con un figlio minore di 4 anni, una proprietà di 150 ettari di terreno, 20 operai e le mie mani deboli. Per fortuna, grazie a Dio, avevo una grande fiducia in Dio. Allora, disperata, gridai: “Signore, adesso accompagnami, dammi la Tua Mano, e camminiamo insieme. Nessuno può nè deve sapere come noi andiamo insieme, e perchè ci teniamo per mano. Io non arco altro che la Tua Mano e la Tua volontà; io non cerco di far altro che il mio dovere verso tutti gli altri”. Così, pregando e benedicendo, amministrai i miei beni. In casa, in cortile, nei campi, nei prati e nei boschi, io continuavo a fare dei segni di croce. Benedicevo il tempo secco, quello umido, la grandine (alle volte era il 900!) e le deformità. Benedicevo gli operai e le loro abitazioni, benedicevo le stalle nella buona e nell’avversa fortuna, benedicevo i miei cari, i ragazzi, e lo facevo giorno e notte. Più tardi, quando andavano a scuola ed arrivavano a casa.
Quando erano piccoli, di notte facevo loro un segno di croce sulla fronte, anche quando dovettero andare al fronte!
Quanto ho benedetto da quel giorno! Ogni sera andavo nella loro camera e li benedicevo da lontano. E se davo loro la mano, come saluto o come segno di commiato, allora facevo un piccolo segno di croce sulla loro fronte e una nella mano vuota. La sera andavo davanti ad una cappella della Madonna, pregavo e benedicevo nella direzione dove sapevo che erano. (Essi erano in un paese nemico).
Bombe e guerra, necessità e saccheggi passarono come un miracolo vicino alla vecchia proprietà paterna. Io riuscivo ad andare avanti a sopportare tutto, a superare tutto, e a saldare i miei conti. Riuscii a costruire delle belle abitazioni per gli operai: cercavo pure di far piacere a Dio, facevo varie offerte alla Chiesa. Riuscii a dare un’istruzione ad ogni figlio, e a dar loro lavoro per decenni alle brave famiglie degli operai, che erano numerose. Io penso che tutto sia dovuto solo alle benedizioni di Dio che impartivo. Dovevo tutto a quella mano nascosta che mi guidava notte e giorno, e che benediceva con me. Malgrado tutte le difficoltà che dovetti affrontare in quelli anni, fu una bella vita benedetta, che condivisi con Gesù”.
E alla fine questa signora ha scritto questa frase meravigliosa:
“Siccome noi cattolici dobbiamo pensare ed amare in senso universale, così da lontano io facevo pure dei segni di croce sul Papa, i Vescovi e Sacerdoti, sui nostri teologi e anche sulle regioni di diaspora. Questo è il segreto che conservai nel mio cuore, e che, alla fine della vita, volli confidare ad un Sacerdote”.
Nel frattempo la mano amorosa di Dio ha dato a quest’anima eletta una grave malattia. Ma lei continuava a benedire. Sì, la sua benedizione sarà resa dieci volte maggiore, sarà moltiplicata per cento!
Don Alfonso Maria Weigl
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